Una postura perfetta in realtà non esiste, ma si può parlare di postura ideale, che altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio che ci consente di attuare le funzioni antigravitarie (sia in modalità statica cioè mantenere una posizione, sia in modalità dinamica, ovvero muoversi), con il minor dispendio energetico e il minimo stress applicato ad ogni articolazione, mantenendo le curve fisiologiche del rachide e un corretto rapporto tra gli arti. Risultano quindi molto importanti i concetti di spazialità (rapporto tra il nostro corpo nei tre assi dello spazio), antigravità ed equilibrio. Il nostro corpo non è mai in una situazione di completa immobilità, infatti il baricentro oscilla cercando di adattarsi continuamente all’ambiente circostante al fine di mantenere la posizione eretta. La costante ricerca di equilibrio rispetto alla forza di gravità e all’ambiente circostante consente di svolgere adeguatamente le diverse funzioni motorie. Per equilibrio si intende il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio ed è il risultato delle funzioni di una rete di organi e vie nervose che interagiscono tra loro.Il rachide o colonna vertebrale con le sue curvature fisiologiche, insieme ai muscoli e ai legamenti, funge da stabilizzatore posturale. Le curve presenti nella colonna (lordosi cervicale, cifosi toracica e lordosi lombare) conferiscono maggiore resistenza alle sollecitazioni, tuttavia quando l’ampiezza di queste curve aumenta o diminuisce discostandosi dai valori fisiologici, i dischi intervertebrali e le altre strutture si trovano a dover fronteggiare pressioni superiori alla norma tali da poter determinare deformazioni dei tessuti che li costituiscono. La colonna vertebrale mantiene la sua posizione fisiologica e si mantiene in posizione eretta grazie all’azione di numerosi muscoli che lavorano in modo sinergico. Ci si riferisce a quei muscoli posti tra le spalle e le pelvi a cui viene dato il nome Core (trasverso dell’addome, obliqui esterni ed interni, retto addominale, quadrato dei lombi, dorsali, ileopsoas, muscolo traverso spinale, gluteo, multifido, muscoli del pavimento pelvico e il muscolo diaframma) e che forma una “cintura di forza” così come la descrisse Joseph Pilates nel 1920. Il ruolo di tale muscolatura è quello di fornire una generale stabilizzazione del tronco e di equilibrare i carichi esterni, contribuendo a scaricare i segmenti vertebrali. La normalità posturale comporta una simmetria delle forme e un’ omogeneità delle tensioni e dei carichi che vengono distribuiti in modo equilibrato sulle articolazioni e sui vincoli al suolo, se ciò viene a mancare si creano delle tensioni
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